Cucina vegetariana
Introduzione
I
vegetariani nel mondo
Le motivazioni etiche del vegetarismo
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Chi
troppo chi niente
Le
motivazioni ecologiste del vegetarismo
Le
motivazioni economiche del vegetarismo
E oggi,
cosa mangio?
Ricette
vegetariane/vegane
Le motivazioni etiche del vegetarismo
Una prima considerazione, ovvia, è che mangiando
carne si partecipa materialmente e personalmente al massacro di animali
pacifici e innocenti, che dovrebbero essere nostri compagni di vita
e che noi invece trasformiamo in vittime di una nostra ingiustificabile
violenza.
Né può valere la considerazione che noi non ammazziamo con le nostre
mani e che ci serviamo di intermediari che il più delle volte non vediamo:
i lavoranti dei mattatoi, i fucili dei cacciatori, gli attrezzi dei
pescatori, le trappole mortali. La realtà è che se ognuno di noi dovesse
con le proprie mani uccidere un agnello o un coniglio, non ne avrebbe
il coraggio e ci rinuncerebbe. Questa è una delle tante, tantissime
prove che noi non siamo per natura carnivori. Il vero animale carnivoro,
infatti, è innanzitutto in grado di raggiungere in corsa la propria
preda (e l'uomo non è così veloce).
Ammesso che si sia raggiunta la preda, bisogna azzannarla (ma l'uomo
non ha le zanne del carnivoro, né gli artigli), poi bisogna ferire o
sgozzare la vittima (ma l'uomo non possiede l'insensibilità tipica del
carnivoro), poi infine sbranarla e mangiare le carni ancora calde e
palpitanti. Chi di voi è capace di tanto? Credo nessuno, anche perché
l'uomo non ha la dentatura adatta per mangiare la carne cruda. Per mangiare
la carne, l'uomo deve ricorrere a un artificio, deve, cioè, cuocerla,
perché solo la cottura la rende masticabile dai nostri denti, che sono
denti da frugivoro, di forma particolare, ben diversi dai denti dei
carnivori. L'uomo è, quindi, "disarmato" fisicamente e psichicamente.
È un animale inerme. Non è un animale carnivoro. Avvicinatevi a un erbivoro
che pascola: non si allontana, non fugge, perché "sente", con l'acutezza
del suo istinto, che non ha nulla da temere da voi, sente che non siete
pericolosi, che non siete carnivori. Ben diverso è il suo comportamento
di fronte a un carnivoro. E purtroppo noi ricambiamo male quella loro
innata fiducia perché da frugivori quali siamo per natura siamo giunti,
per deviazione alimentare, a essere crudeli assassini proprio di quegli
animali che, ignari ancora della loro sorte, manifestano tanta fiducia
nei nostri riguardi.
Armando D'Elia
(tratto da Facciamo la pace con i nostri animali)
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