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ricette con i cachi

I cachi

La loro origine
Il Diospiro o Kaki o Loto del Giappone è un frutto originario della zona meridionale della Cina e per questo viene detto anche Mela d'Oriente.
Più di un millennio fa si è esteso dalla Cina verso i paesi limitrofi, trovando larga diffusione nel vicino Giappone. In Europa invece é arrivato alla fine del Settecento, ma solo come pianta ornamentale.
L'interesse occidentale per questo albero da frutta risale circa al 1860, prima in Francia e successivamente in Italia, anche grazie all'importazione dal Giappone di alcune varietà pregiate.
L’albero del kaki è oggi considerato anche “l’albero della pace”, perchè dopo il devastante bombardamento atomico di Nagasaki (agosto 1945), sopravvissero soltanto alcuni alberi di questo frutto.

Proprietà del frutto
I frutti del kaki hanno una polpa dolcissima, simile ad una morbida crema, tanto da meritare il nome scientifico diospyros, ossia "pane degli déi".
Il caco è un frutto energetico: apporta circa 65 chilocalorie per 100 grammi. È composto da circa il 18% di zuccheri, il 78,20% di acqua, lo 0,80% di proteine e lo 0,40% di grassi, oltre ad una ragionevole quantità di vitamine (vitamina C e potassio soprattutto).
Ha proprietà lassative e diuretiche ed è sconsigliato a chi soffre di diabete o ha problemi di obesità.
Pare anche che sia un ottimo rimedio naturale sia per la tosse, che per il singhiozzo.

La raccolta
I cachi vengono raccolti ancora immaturi tra la fine di ottobre e dicembre, a seconda del clima, lasciando una porzione di ramo, per evitare così la maturazione sull'albero e la successiva caduta. In seguito il caco, per divenire gradevole al palato, deve maturare finché non raggiunge la giusta consistenza. Appena raccolto infatti, ha un contenuto elevato di tannino, che non risulta gradevole al palato.
I tannini sono composti polifenolici comuni nelle piante, che reagiscono con la saliva dando il tipico sapore di astringenza.
I tannini, comunque, scompaiono dopo qualche tempo, grazie ad un’ulteriore maturazione chiamata ammezzimento (maturazione a 30 gradi, in cassette di cachi alternate a cassette di mele).
Non basta semplicemente aspettare, perché se si porta troppo avanti la maturazione, il sapore ne risente, così come l’impressione generale di freschezza del frutto.

Mangiare i cachi
L’uso più tipico dei cachi è il consumo fresco dei frutti. Il caco è facilissimo da mangiare: lo si taglia a metà e poi si mangia la polpa con un cucchiaino. In alcune regioni del mondo, in Giappone soprattutto, i cachi si essiccano. In occidente, invece, si preparano anche creme e confetture. Il suo sapore, particolare e zuccherino, gratifica i palati più sofisticati e si presta alla preparazione di golose ricette.

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