Natale su Ricette online.com
introduzione
Mercatini
di Natale
Decorare
con il cibo
Il cappone
Il torrone
Pani
dolci di Natale
Pandoro
Panettone
Specialità
natalizie nel mondo
Natale
nelle regioni d'Italia
Capodanno «
Ricette
di Natale
Menu di Natale
Capodanno 2015
L’arrivo del Capodanno è sempre accompagnato
da un clima di gioia, di feste e di tradizioni. Naturalmente, come
in ogni festa che si rispetti, le protagoniste principali sono la buona
tavola e lo spirito conviviale.
Origini del Capodanno
All’epoca dell’Impero Romano fino al tardo Medioevo, il
giorno dell’inizio dell’anno variava da zona a zona, in
quanto veniva associato ad un evento particolarmente rilevante per
quel territorio. Con l’adozione universale del calendario Gregoriano,
nel 1691 papa Innocenzo XII impose che l'anno nuovo cominciasse per
tutti il 1° gennaio. Per questo motivo tale ricorrenza ha una connotazione
originariamente cattolica, anche se con gli anni ha perso il suo significato
sacro ed è divenuta una festa pubblica.
Tradizioni
La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per
il primo dell'anno che possono essere rispettati più o meno
strettamente, come quello di vestire biancheria intima di colore
rosso (rigorosamente regalata da un amico o da un parente) o di gettare
dalla finestra oggetti vecchi e inutilizzati, per eliminare tutti
i mali fisici e morali accumulati nell'arco di un intero anno.
L'usanza è variamente diffusa in Italia, ed è ancora
viva in grandi città come Roma e Napoli, spesso con danni alle
automobili in sosta e talvolta anche agli incauti passanti.
Ai cocci rotti, poi, si accompagnano i cosiddetti “botti”,
che hanno il duplice significato di cacciare gli spiriti maligni e
di esprimere allegria; è quest'ultimo significato ad aver assunto
un ruolo prevalente nella coscienza popolare durante gli ultimi anni.
Un'altra tradizione prevede il baciarsi sotto il vischio
in segno di buon auspicio, perchè secondo la tradizione dona
prolificità sia materiale che spirituale.
Il primo incontro dell’anno
In alcune regioni all'inizio della giornata del primo dell'anno, o
appena scoccata la mezzanotte, è usanza prestare attenzione
alla prima persona che si incontra per strada: un vecchio o un gobbo
portano fortuna, un prete o un bambino sono invece di cattivo augurio.
La ragione di queste credenze sta nel principio dell'analogia: il
vecchio, vuol dire che si vivrà a lungo mentre il gobbo porta
bene di per sé.
In altre zone è invece di buon auspicio incontrare
una persona di sesso opposto al proprio. Altrove si ritiene che qualsiasi
attività intrapresa nel giorno di Capodanno avrà sicuramente
buon esito, per cui si cerca di dare inizio a più di un lavoro,
al fine di ottenere buoni risultati in ogni campo. Per lo stesso motivo
in quel giorno si evita di preoccuparsi e rattristarsi.
A tavola
All'inizio dell'anno queste tradizioni hanno soprattutto l’obiettivo
di assicurarsi l'abbondanza, il benessere e la felicità per
l’intero anno. Importantissima è anche la scelta dei cibi
e dei dolci, tipici di quel giorno.
Il piatto tradizionale per eccellenza è il
cotechino con le lenticchie.
Le lenticchie vengono mangiate a cena il 31 dicembre,
spesso proprio a mezzanotte, come auspicio di ricchezza per l'anno
nuovo: esse infatti simboleggiano i soldi, quindi più se ne
mangia più guadagni si prospettano per l’anno nuovo. Tale
tradizione ha origini lontanissime, infatti già gli antichi
Romani usavano regalare per l’anno nuovo dei portamonete contenenti
lenticchie, augurando che si trasformassero in monete d’oro.
Il cotechino invece ha origini più recenti: sembra
sia stato ideato a Mirandola, in provincia di Modena, nel 1511 come
soluzione all’esigenza di conservare e trasportare più facilmente
la carne di maiale. Inizialmente il cotechino era un cibo per poveri,
mentre oggi è uno dei piatti più apprezzati in tutta
Italia, soprattutto nella sua versione modenese tradizionale, cioè accompagnato
al purè di patate.
Il pasto è bene che termini con frutta secca ed
uva. Secondo la tradizione è importante avere l'uva in tavola
il giorno di Capodanno perché "chi mangia l'uva per Capodanno
conta i quattrini tutto l'anno". L'origine del detto è presto
spiegato: se il viticoltore riusciva a serbare dell'uva raccolta per
la vendemmia sino al primo giorno dell'anno nuovo, era davvero parsimonioso
ed avrebbe quindi contato i soldi per tutto l'anno.
Non possono poi mancare sulla tavola le melagrane, il
cui trionfo di chicchi è stato narrato da leggende in tutto
il mondo e in tutte le letterature: come nel mito di Proserpina, che
venne legata indissolubilmente a sé dal dio dell’Ade Plutone,
dopo aver addentato una melagrana: da allora simboleggia la fedeltà coniugale.
Zampone o cotechino?
C’è da dire che tra il cotechino e lo zampone la differenza è minima
e più che nell’impasto, va cercata nell’involucro
che lo racchiude.
Il cotechino è insaccato nelle budella del maiale
o in un contenitore artificiale, mentre lo zampone nell’involucro
naturale costituito dal rivestimento dell’arto anteriore del
suino, completo delle falangi distali e legato all’estremità superiore.
Menu
Che sia di carne o di pesce non importa, l’importante è che
il menu sia ricco e che rispetti le tradizioni, mentre la tavola deve
essere imbandita e sontuosa.
Menu di pesce:
Capesante al forno
Polpa di granchio
Crepes di rose bianche e salmone
Aragosta Newburg
Lenticchie in umido
Strudel di mele
Menu di carne:
Funghi farciti
Prosciutto crudo con melagrana e agrumi
Cannelloni alla zucca
Cotechino con le verze
Lenticchie in umido
Zuccotto
Il consiglio in più
Per
cuocere il cotechino o lo zampone non precotti ricordate che occorre
almeno un’ora e mezza.
Abbiate l’accortezza di bucherellarlo con la forchetta, di avvolgerlo
in una tela bianca e sottile legata ai due estremi e di immergerlo
in una pentola con l’acqua necessaria.
Una volta terminata la cottura, lasciatelo riposare ancora per qualche
minuto nella sua acqua.
Scolatelo, tagliatelo e…BUON APPETITO!